Di seguito la nota della consigliera regionale on. Flora Sculco.

“È fatto notorio che circa il 50% dei dipendenti impiegati nel settore della sanità pubblica calabrese rientra nella categoria delle cosiddette “professioni sanitarie”: parliamo di infermieri, ostetriche,tecnici di radiologia e di laboratorio analisi, tecnici della prevenzione, assistenti sociali. Insomma, un piccolo esercito di professionisti che quotidianamente e concretamente consente l’attuazione dell’offerta di salute presso le nostre strutture sanitarie pubbliche. Un piccolo esercito che però, a causa di scelte politiche spesso miopi e sempre disattente, qui in Calabria non ha mai ricevuto il pieno riconoscimento del proprio ruolo e della propria autonomia professionali, pure a fronte di precise indicazioni in tal senso fornite dal legislatore nazionale oramai oltre vent’anni fa! In un simile contesto, la garbata nota data alla stampa dall’ordine dei tecnici Sanitari delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia non può lasciare indifferente. Le nuove linee guida per la redazione degli Atti Aziendali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere calabresi, adottate dal Commissario ad acta longo con il DCA n.31 del 18.02.2021, continuano a mortificare ingiustamente i tanti professionisti della sanità regionale appartenenti alle professioni sanitarie. Pur sullo sfondo di un discutibile sforzo di cambiamento, consistente nella previsione dell’istituzione obbligatoria di tre specifiche figure dirigenziali, nelle nuove linee guida risalta la mancata considerazione del ruolo altrettanto nevralgico svolto dai professionisti appartenenti all’area della prevenzione, dai tecnici sanitari ai tecnici dell’area sociale. Per queste categorie di lavoratori è assolutamente urgente procedere alla revisione migliorativa delle linee guida appena emanate, allo scopo di prevedere l’istituzione obbligatoria di ulteriori tre figure dirigenziali a loro dedicate, e dare così organicità e pari dignità all’intero sistema delle professioni sanitarie nei territori calabresi. Sarà quindi mio preciso impegno sollecitare il Presidente Spirlì a voler affrontare nell’immediatezza la problematica, attivando un urgente tavolo tecnico con la Direzione del dipartimento Salute, con il Commissario ad acta Longo, con gli ordini professionali e con le parti sindacali, allo scopo di fornire tempestive risposte a quella platea di operatori sanitari che di certo rappresentano una parte virtuosa del sistema sanitario calabrese.”