Il consigliere comunale di Cirò Marina, Giuseppe Dell’Aquila, affida ad un post su Facebook una lunga riflessione sull’alluvione che ha colpito Crotone e la sua provincia sabato e domenica. Solo maltempo, o forse ci sono anche altre responsabilità?

Di seguito la riflessione di Giuseppe Dell’Aquila.

“Un territorio perennemente in ginocchio che non trova mai quella forza, ed un pò di fortuna necessaria, per emergere come dovrebbe. Costretti sempre a rimandare, a rincorrere, e nel frattempo essere falsi con noi stessi..
Non è senz’altro il momento di puntare il dito contro nessuno, per carità, ma non si fa peccato se sproviamo a fare alcune riflessioni. Almeno credo!

Ma voi siete andati mai a vedere quanti soldi i comuni hanno ricevuto negi ultimi 15 anni sul #dissestoidrogeologico? Vi invito a farlo, centinaia e centinaia di milioni di euro stanziati da Governo e Regione.
E che fine hanno fatto questi soldi? Come sono stati spesi? Per cosa sono stati utilizzati?
Dovremmo chiedere una rendicontazione costante agli organi preposti, ma invece denunciamo le cose solo nel momento in cui queste accadono. E poi? Chi si è visto si è visto.

Magari è arrivato il momento di dire basta? Io dico di si!

Comuni che ricevono un ingente quantitativo, ogni anno, di denaro da spendere su dissesto idrogeologico. Dove sono i miglioramenti? Cosa è stato pianificato? Per cosa vengono utilizzati?
Abbiamo il coraggio di dire che vengono utilizzati gran parte per le stradelle interpoderali?

E ancora: i soldi che i comuni della costa percepiscono di royalties ogni anno, che potrebbero essere utilizzati per l’erosione costiera, dove vengono destinati?
Abbiamo il coraggio di dire che vanno a sagre, feste, luminarie e missioni degli amministratori?

Ma la domanda che tutti si fanno è: perchè?
Ma davvero vogliamo far finta che ancora non lo sappiamo? Ormai abbiamo acquisito tutti la consapevolezza di come si porta avanti il consenso dalle nostre parti e ci siamo adattati. Questa è la verità!

Perchè anzichè fare una indagine su possibili zone franose andiamo ad aggiustare la stradella interpoderale? Perchè ci assicuriamo i voti degli agricoltori che le percorrono.
Perchè utilizziamo le royalties diversamente da come andrebbero spesi? Perchè il consenso che qui va di moda è il continuo apparire, perciò si preferisce una festa di piazza, o le luminarie, anzichè studiare come tamponare fenomeni naturali con i quali ormai dobbiamo convinvere. Questo non fa scena e non porta alcun consenso.

Però poi non ci preoccupiamo del resto, di come recuperare il pagamento dei #tributi utili a tutto il resto. Ma anche su questo, vedi Cirò Marina, si è costruito il consenso per decenni. Guai a far pagare, sennò poi non votano sempre gli stessi.

Insomma mi fermo qui, tutte queste parole per dirvi semplicemente che la colpa non è solo dei Politici, che si adeguano al “sistema del consenso” ormai degenerato, ma è anche di chi va a votare sempre gli stessi. Di coloro i quali pensano che sia meglio avere una sagra o un pò di sabbia sulla stradella interpoderale, o peggio una bottarella alla griglia davanti casa, anzichè avere amministratori che pianificano il futuro di un territorio puntando tutto sulla prevenzione.

Spero di non avere esagerato, ma soprattutto che nessuno si senta offeso o coinvolto. Il mio è un ragionamento generico ad alta voce.

Adesso però tutti a lavoro per ridare dignità ad un popolo in ginocchio e con una crisi ingente in corso. Sono certo che il Governo non ci lascerà da soli, ma qui tocca che i Sindaci si facciano sentire facendo valere un lavoro di squadra per ottenere il massimo per tutti.

Dall’alluvione del 1996 il Governo creò la Datel e migliaia di posti di lavoro. Ci aspettiamo un’azione forte quanto allora.
Pur sapendo che i politici che ci rappresentavano erano altri, ma soprattutto esistevano i Partiti e gli uomoni di partito meno opportunisti e più a servizio di cittadini e territorio.”