Il Presidente Nazionale Luca Mancuso ha avuto l’onore di incontrare due grandi Maestri che hanno segnato la storia del cinema: Pupi Avati regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore di fama internazionale e Domenico Calopresti, regista, sceneggiatore e attore cinematografico.“Il Covid-19 ha paralizzato e danneggiato tante vite e tanti settori e noi di FenImprese, come associazione delle imprese, abbiamo pensato di dar voce a quelli che sono i settori più colpiti da questa pandemia.

Oggi diamo voce al mondo del cinema, settore in profonda crisi, anch’esso dimenticato e fermo da un anno.

Più che mai, in questo periodo così buio, complesso e difficile, bisogna perseverare, con tenacia, passione ed amore”. È così che esordisce il Presidente Nazionale Luca Mancuso e prosegue: “Pensateci, quanto ci manca andare al cinema e goderci la visione di un bel film? Direi che quest’anno, abbiamo avuto realmente modo di apprezzare il suo immenso valore”.

Sono state davvero tante le domande rivolte ai due grandi Maestri del cinema, ospiti del Presidente Mancuso, che hanno delineato aspetti molto umili della loro gioventù sino ad arrivare a quella che è stata l’esplosione della loro carriera.

Il Maestro Calopresti esordisce così: “La mia formazione di vita è iniziata quando mi sono trasferito con mio padre a Torino. Inizialmente è stato un po’ difficile ambientarsi, perché in quegli anni, un meridionale al nord non era apprezzatissimo e ben accetto. Devo aggiungere, però, che ho avuto la fortuna di incontrare anche persone molto umili con cui si è creato un bellissimo rapporto”.

Il Maestro prosegue, aggiungendo e andando nel dettaglio di quella che è la sua impressione tra il passato e il presente: “I tempi sono cambiati ormai. Basti pensare che al giorno d’oggi in casa ognuno di noi ha più di un televisore e le tantissime piattaforme streaming come Netflix, hanno aggiunto valore in qualità di servizi, ma <<strappato>> un po’ quello che un tempo era davvero la bellezza del cinema”.L’intervista ai due maestri è proseguita e il Presidente Luca Mancuso ha richiesto il parere dei due esperti, in merito a questo tragico momento di crisi che il mondo del cinema sta vivendo oggigiorno: “In primis il problema lo vive l’esercizio, quindi la sala cinematografica.”

È questo ciò che afferma il Maestro Pupi Avati e prosegue: “La sala cinematografica non si è preoccupata, malgrado i vari nostri solleciti, di creare una sorta di nostalgia del cinema. Questo lungo anno, in cui la sala cinematografica è venuta a mancare, non ha creato la nostalgia nelle nostre case. Con questo mi ricollego al Maestro Calopresti, in quanto il cinema è continuato ad esserci, anzi aggiungerei, che ce ne sia molto di più di prima. L’offerta cinematografica delle piattaforme streaming è destinata ad aumentare in modo esponenziale, per cui, per quello che riguarda il lavoro di chi fa questo mestiere, non ci saranno problemi, tanto è vero che se noi adesso guardassimo, non solo a Roma ma in tutta Italia, ci sono un’infinità di produzioni televisive e mi riferisco soprattutto alle serie”.

Il grande Maestro Avati ci pone davanti ad una riflessione importante: “Quindi in realtà cos’è che verrà a mancare? L’abitudine di andare al cinema, perché questo lungo silenzio, lunga assenza, non è stata compensata dalla meraviglia che invece è il fruire di un film in una sala cinematografica, in cui è il tuo film a comandare”. Il Maestro Pupi Avati conclude questo discorso sottolineando: “Il film in piattaforma streaming è oggetto della <<ghigliottina del telecomando>>, in quanto, se i primi minuti di film non risultano di proprio gradimento, sappiamo che abbiamo a disposizione tante altre alternative.

Ovviamente questo discorso non è ribaltabile a livello di una sala cinematografica. Nessuno, credo, abbia mai pagato un biglietto e se ne sia andato via, nel caso di poco entusiasmo per i primi minuti del film. Aggiungerei che la modalità è anche del tutto differente, in quanto in una sala cinematografica non c’è alcuna distrazione quotidiana, cosa che invece è palesemente ravvisabile quando guardiamo un film in piattaforma streaming, magari seduti sul divano di casa”.

L’intervista, si è conclusa così con due messaggi di speranza da parte dei due grandi Maestri. Dalle loro affermazioni e racconti, è emersa una totale umiltà, una totale dedizione, passione e amore per il proprio lavoro, che fa da padrona ancor di più, in questo momento così difficile e complesso.L’incontri è stato magistralmente diretto da Framcesco Spina.