«L’eterno ritorno dell’emergenza rifiuti è il sintomo palese di una politica regionale che, trasversalmente nel tempo, non ha saputo o non voluto risolvere un problema che richiede coraggio e trasparenza nelle scelte».

È quanto dichiara Luigi Borrelli, candidato al consiglio regionale della Calabria al fianco di Luigi De Magistris.

«Si susseguono i governi regionali – prosegue – (in precedenza le gestioni commissariali), gli assessori all’Ambiente, i Piani regionali per i rifiuti, ma tutte le misure auspicate rimangono solo enunciazioni e, nella pratica quotidiana, si continua a gestire una voragine economica, sociale e ambientale chiamata emergenza».

«Quel che rimane – sottolinea Borrelli – è la delega facile della Regione su un servizio pubblico essenziale, gestito a suon di ordinanze, e una scarsa incisività delle 5 Ato calabresi. A loro, la legge assegna i “principi di autosufficienza nello smaltimento e di prossimità dello smaltimento, ovvero la riduzione della movimentazione di rifiuti”. Questo comporta l’individuazione di una discarica pubblica a servizio dell’Ato, nonché l’opzione di dotarsi di un proprio termovalorizzatore».

«Ebbene sì – commenta Borrelli –, la parola che nessuno osa pronunciare. Siamo tutti d’accordo che la differenziata è l’unica via d’uscita, non solo per Crotone ma per la Calabria e l’Italia intera che quotidianamente fanno a pugni con situazioni di degrado e abbandono. Ma un termovalorizzatore potrebbe diventare al tempo stesso una soluzione e una risorsa per risolvere sul territorio l’emergenza rifiuti».

«Dotarsi di un termovalorizzatore – spiega Borrelli – potrebbe non significare per forza, ad esempio, dover costruire un impianto ex novo. Si potrebbe prospettare infatti l’ipotesi, tutta da verificare, dell’adeguamento e quindi della riconversione di una delle centrali per la produzione di energia elettrica già presenti in provincia e, oggi, sulla via dell’esaurimento della convenienza a operare nel settore delle rinnovabili».

«Da qui la possibilità – ipotizza – di procedere alla riconversione di un impianto esistente con un notevole risparmio dal punto di vista economico, dall’impatto quasi zero sul versante ambientale in quanto non si va ad aumentare il numero di impianti già presenti. Oggi il know how e le tecnologie disponibili consentirebbero scelte assolutamente ecosostenibili».

«Ecco – conclude Borrelli –, al di là del prevedibile ricorso al Tar per ottenere la sospensiva dell’ordinanza emanata maldestramente, a mio avviso, lo scorso 14 luglio dal presidente facente funzione Spirlì, l’Ato di Crotone e le istituzioni locali, dovranno avere la reattività necessaria per compiere scelte cruciali per la gestione di questa emergenza ambientale».

«La filiera dei rifiuti – conclude Borrelli – va rivisitata. La raccolta differenziata va incrementata e stabilizzata. Si inizi una discussione che affronti ogni eventuale ipotesi, compresa l’opzione termovalorizzatore, per poi individuare la migliore delle soluzioni possibili».