Di seguito la nota congiunta delle SEGRETERIE NAZIONALI SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL TELECOMUNICAZIONI.

Nei giorni scorsi sono stati sottoscritti 2 importantissimi accordi sindacali di clausola sociale con CCSud e Gruppo Distribuzione relativamente alle attività di customer di Poste Italiane (lotti Beta e Alfa), che hanno garantito la piena occupazione dei circa 200 addetti interessati sui territori di
Catanzaro e Roma. In piena coerenza con quanto fatto nei precedenti cambi di appalto, sono state raggiunte intese che hanno soddisfatto tutte le parti coinvolte, garantendo il passaggio dei lavoratori a parità economiche e normative, facendo ben sperare per il proseguimento delle trattative che
sarebbero state affrontate da lì a breve per gli ulteriori lotti a gara. Non è andata come tutti auspicavano!!!
La procedura relativa al lotto Delta, che interessa 440 lavoratrici e lavoratori tra i siti produttivi di Roma e Crotone, rischia di concludersi senza un accordo sindacale e con il rischio concreto che 106 persone si vedano negata ogni possibilità di continuità occupazionale.
Nel corso del primo incontro svolto tra le organizzazioni sindacali e le aziende System House, in qualità di subentrante, ed Abramo CC, in qualità di uscente, sono emerse pesanti discrasie numeriche tra il numero di lavoratori comunicati dalla Abramo CC in fase di gara e quelle
effettivamente in servizio all’atto della aggiudicazione.
Nel corso dell’incontro le organizzazioni sindacali, considerata l’instabilità dei volumi in piena fase pandemica, e la situazione finanziaria in cui versa l’azienda uscente, avevano chiesto di effettuare una verifica puntuale della presenza sulla commessa del personale interessato al cambio di appalto,
con il coinvolgimento diretto della committente Poste Italiane, suggerendo un approccio di grande senso di responsabilità. Non si può non tener debitamente conto della grave situazione in cui versano i 440 lavoratori di Abramo CC interessati al cambio di appalto, considerato che addirittura
Poste Italiane è dovuta intervenire direttamente con il pagamento degli stipendi dei lavoratori di Abramo CC per surroga a partire dal mese di settembre scorso.
Le verifiche richieste, e l’appello ad un approccio responsabile sono caduti nel vuoto.
Le interlocuzioni con la committenza, che dovevano agevolare il confronto, non hanno prodotto avanzamenti sulle rivendicazioni messe in campo dal sindacato confederale.
System House aveva dichiarato, e successivamente confermato, la propria disponibilità ad assumere tutto il personale coinvolto dal cambio di appalto, a fronte di garanzie di sostenibilità della commessa stessa, e quindi con volumi idonei per garantire attività per 440 lavoratrici e lavoratori tra Crotone e Roma.
Nei giorni scorsi, invece, la proposta si è fermata ai numeri previsti dal bando di gara, che risalgono ad oltre 12 mesi fa.

System House si è dichiarata, pertanto, disponibile ad assumere 303 lavoratori su KR e 31 su Roma. Sul rimanente perimetro di 106 risorse, la proposta prevede la costituzione di un bacino di prelazione per assumere gradualmente, qualora i volumi lo permettessero nei mesi
futuri, le restanti 87 risorse operative, ed impegnandosi a valutare per eventuali posizioni, anche in operativo, per le 19 persone di staff (di cui 2 direttamente collegati alla commessa Poste e 17 proveniente da altri reparti quali hr, pianificazione, it, regia, ecc.).
Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, considerano irricevibile questa proposta, specie per attività in appalto di una committenza a capitale pubblico
con ricavi miliardari. Non è accettabile disperdere la professionalità, le competenze e soprattutto l’occupazione di 87 lavoratrici e lavoratori (56 tempi indeterminati su Crotone, 31 contratti in somministrazione su Roma) creando un pericoloso precedente nel governo dei cambi di appalto nel
comparto dei contact center in outsourcing.
Non permetteremo a Poste Italiane di eludere il rispetto dei requisiti previsti dalle Legge n.11 del 2016 (Clausola Sociale) e dall’art.53 Bis del CCNL in cui è sancito chiaramente che i lavoratori aventi diritto al passaggio sono quelli che hanno lavorato in via continuativa per almeno 6 mesi sulla commessa, salvaguardando assenze di lungo periodo, e considerando la decorrenza dei 6 mesi a ritroso della data di passaggio, al massimo della data di assegnazione, ma sicuramente non dalla data della presentazione del bando!!!

Appare, infine, alquanto paradossale intervenire in surroga per il pagamento delle spettanze, per poi non riconoscere il diritto alla clausola
sociale!!!
La contrattazione sviluppata grazie alla clausola sociale ha garantito nell’ultimo triennio la sottoscrizione di circa 130 accordi sindacali e la piena e completa salvaguardia occupazionale per oltre 12mila lavoratori.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl
Telecomunicazioni non sono disponibili a ritornare al tempo, prima della “clausola sociale”, in cui ogni cambio di appalto generava drammi occupazionali.
Nei prossimi giorni, in assenza di risposte chiare e risolutive della vertenza, le Segreterie nazionali, di concerto con le strutture territoriali interessate, metteranno in campo ogni iniziativa a sostegno della risoluzione della vertenza, non esitando a promuovere mobilitazioni dirette nei
confronti di Poste Italiane qualora non si garantisca la piena tutela occupazionale per l’intero perimetro interessato al passaggio
.