Di seguito la nota di Leo Pedace sull’infrastrutturazione ferroviaria della fascia ionica.

“Tra le altre, tante, cose previste dal Governo Centrale, in attesa del “Documento strategico della mobilità ferroviaria” che riassume la strategia del post Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, nel piano piano quinquennale del governo ad opera del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini , e a rafforzamento di questa strategia ,dal PNRR e dai CIS, in risposta alla grave crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19, una riflessione è necessaria farla, considerato che in questi giorni , si è deciso di stanziare altri 54 miliardi per finanziare una vasta serie di opere sull’infrastruttura ferroviaria italiana. Infrastrutturazione ferroviaria che l’intera popolazione della fascia jonica dovrebbe quantomeno conoscere.Cosi come occorrerebbe conoscere, quelle che sono le iniziative della rappresentanza istituzionale e quali azioni intendono porre, nelle commissioni parlamentari competenti, rispetto a questa strategia complessiva e a quest’ulteriore e imponente mole di risorse previste dal governo.Elettrificazione ed ammodernamento della rete ferroviaria jonica , e relative diramazioni previste per le aree interne, non possono restare fuori da questa rafforzamento e modernizzazione che , altrimenti, concorrerebbe ad ulteriore depauperamento del territorio jonico, ed è per queste ragioni che mi rivolgo a tutta la deputazione Regionale, affinchè questa ottima opportunità si trasformi in atti concreti.Rafforzo la mia riflessione, servendomi delle stesse parole del ministro Giovannini “Puntiamo a un sistema ferroviario innovativo, sicuro e più sostenibile , l’obiettivo è connettere i territori, soprattutto quelli del Sud e delle aree interne, rispondendo alle esigenze di persone e imprese, riducendo le disuguaglianze tra le aree del Paese e le emissioni clima-alteranti grazie alla elettrificazione e alle sperimentazioni basate sull’idrogeno”. A questo riguardo ,senza distinzione alcuna né di schieramento né di appartenenza, si faccia sentire alta e forte la voce di chi oggi è rappresentante delle istanze e degli interessi delle popolazioni joniche che per molto , troppo tempo, sono rimaste inascoltate e non tenute in nessuna considerazione. “