Negli scorsi giorni, nel corso di appositi servizi effettuati in questa provincia per prevenire e
contrastare il fenomeno dei furti di materiali inerti sulle sponde dei corsi fluviali, nonché più
genericamente, la diffusione dei reati contro il patrimonio, che, il 15 aprile e il 12 maggio uu.ss.,
hanno già portato all’arresto di 5 operai petilini, sorpresi a Castelsilano e Roccabernarda (KR), sulle
sponde dei fiumi “Neto” e “Tacina”, mentre stavano complessivamente asportando 1.500 mc. di
materiale, per un valore di circa 30.000,00 Euro, i Carabinieri della Stazione di Santa Severina (KR)
hanno controllato M. P., 70enne, residente a Rocca di Neto (KR), pensionato.
In particolare, la pattuglia, intente a transitare, nelle ore notturne, sulla strada costeggiante l’argine
del fiume “Neto”, nella Località “Gips” di Castelsilano, hanno notato un escavatore, che, sulla
sponda del citato corso d’acqua, era impegnato in dei lavori di scavo, tanto da indurre gli operanti a
recarsi sul luogo per svolgere più approfonditi accertamenti, a seguito dei quali sono riusciti ad
appurare che la citata attività, perpetrata su terreni demaniali, non era autorizzata. I militari,
pertanto, hanno bloccato il suddetto, dopo aver già caricato di materiale inerte i cassoni di due
camion, che si stava apprestando a condurre in luoghi distanti da quello, ove erano stati effettuati gli
illeciti prelievi.
Dopo essere stato portato nella caserma del Reparto procedente per l’espletamento degli ulteriori
accertamenti di rito, M. P. è stato arrestato, tra l’altro, per “furto aggravato” e “violazione delle
normative in materia urbanistico – edilizia”, venendo immediatamente rimesso in libertà, ai sensi
dell’art. 121 delle disposizioni attuative del Codice di Procedura Penale, mentre sia i mezzi
adoperati che i materiali inerti illecitamente asportati, ammontanti a circa 500 mc., per un valore di
10.000,00 Euro, sottoposti a sequestro penale.