Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto hanno dato esecuzione a
un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per “maltrattamenti in famiglia”, emessa nei
confronti di I. G., 75enne, pensionato, originario e residente a Isola di Capo Rizzuto.
In particolare, il G.I.P. presso il Tribunale di Crotone, accogliendo le risultanze delle investigazioni,
condotte dagli operanti sotto la direzione della Procura della Repubblica del Capoluogo, ha ritenuto
rilevanti gli indizi di reità a carico di I. G., il quale, a partire dal 1984, si era reso autore di
numerose condotte vessatorie nei confronti della figlia convivente, oggi 53enne, e della figlia di
quest’ultima, 13enne, consistenti in continue offese, nonché in comportamenti marcatamente
prevaricatori e domestici lesivi della loro dignità, costringendole a tenere delle “penose
condizioni di vita”, impedendo, in particolare alla figlia, oggi 53enne, sin dalla giovanissima età,
“di godere di ogni forma di autonomia” e “proibendo loro di uscire di casa”, così “determinando
il sostanziale abbandono scolastico da parte della nipote”, quindi “inibendo ogni loro possibilità
d’indipendenza economica e sociale”.
L’attività svolta dai Carabinieri con il supporto dei Servizi Sociali del Comune di Isola di Capo
Rizzuto ha altresì permesso di documentare come le due donne, figlia e nipote del destinatario
dell’odierna misura, vivessero in “uno stato di quasi segregazione”, propiziato anche “dalla
soggezione incussa alle vittime per via dei riti satanici che lo stesso compiva”, circostanza
suffragata anche dal rinvenimento da parte dei militari dell’Arma di una valigetta contenente
amuleti e altri oggetti tipici delle celebrazioni di rituali di “magia nera”.
Rilevanti, per la ricostruzione degli eventi, sono state le testimonianze rese dalle vittime e i
materiali, soprattutto quelli esoterici, trovati dai Carabinieri durante l’accesso all’abitazione
familiare, che hanno suffragato l’impianto accusatorio raccolto dagli operanti nei confronti di I. G.,
il quale, dopo essere stato condotto in caserma, al termine degli accertamenti di rito, è stato
associato alla Casa Circondariale di Crotone e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
mandante del provvedimento cautelare eseguito nei suoi confronti.