Di seguito la nota del consigliere comunale Salvatore Riga.

“Se la città di Crotone non rimarrà a secco così come molte attività produttive, lo dobbiamo solo al Gestore della Rete Elettrica Nazionale. Non lo dice il sottoscritto ma la multiservizi A2A, autorizzata dal Gestore della Rete Elettrica a rilasciare fino ad un massimo di 2,5 milioni di metri cubi, questo è quanto comunica la società di produzione. Ciò in via del tutto provvisoria ed eccezionale.
Come se l’acqua fosse di proprietà del Gestore della Rete Elettrica Nazionale. E se questo non avesse
autorizzato A2A al rilascio della risorsa idrica, quale destino attendeva Crotone e la sua comunità?
Ritengo sia scandaloso che le risorse idriche del territorio siano concesse da enti ed autorità che non
coincidono con il soggetto identificato dalla legge quale il Gestore del Sistema Idrico Integrato regionale.
Soggetto giuridico che deve garantire un Piano di Prevenzione per le emergenze idriche e che ad oggi ha
dimostrato di non avere.
A cosa sia servito l’accordo siglato dall’allora assessore Sergio De Caprio che nell’agosto 2021 affermava che la rimodulazione degli accordi del 1968, avrebbero garantito maggiori quantitativi d’acqua per famiglie ed aziende ed una maggiore collaborazione con il soggetto privato gestore dei bacini idrici Silani.
Tirando le somme, questa vicenda dimostra che la rimodulazione degli accordi ha soltanto piegato alle logiche del profitto un bene pubblico di primissima necessità, scippando i Calabresi delle proprie risorse fino al rischio di lasciarli a secco.
Pertanto, è lecito chiedersi se nell’ambito del Sistema di Gestione Idrico Integrato Regionale esiste un Piano di Prevenzione per le emergenze idriche?
Ed ancora, in questi mesi di forte siccità è stato adottato un monitoraggio della risorsa idrica ed ogni azioni per la riduzione dei consumi, magari limitando l’uso della risorsa idrica nel ciclo produttivo idroelettrico della multiservizi A2A?
Credo che tali domande bastino agli ordini inquirenti per avviare per lo meno un’indagine conoscitiva e stabilire se ci siano delle responsabilità.
Per essere pratici e a non limitarsi come fatto già dal Dipartimento Regionale ad una semplice nota senza aver indicato una ben che minima azione, invito il Prefetto di Crotone ad istituire un tavolo d’emergenza al fine di scongiurare quello che potrebbe essere un vero e proprio disastro ambientale che altererebbe la vita delle comunità interessate e danni incalcolabili al sistema produttivo locale dei territori coinvolti.
Tenendo presente che ad oggi le previsioni stagionali son ben lontane da far sperare il meglio. Così come gli effetti dei cambiamenti climatici in corso. Alla luce di quanto sta accadendo invito il consiglio Regionale a prendere posizione e rimodulare nuovamente gli accordi per bilanciare gli interessi dei cittadini.”