Sul campo il Catanzaro guadagna tre punti, va a segno due volte, sicuramente non si impone e un gol annullato al Crotone gli rende la vita più semplice.

Un avvio di partita che ha visto i rossoblù motivati e anche pericolosi, un proseguo di gara a fasi alterne, dove non è mai prevalsa una squadra sull’altra, a decidere il match come è giusto che sia: i gol! Il Catanzaro concretizza, il Crotone no!

Certamente il gol annullato incide, ma non decide la partita: il Crotone deve fare gol se vuole vincere.

Al di là della cronaca sportiva, quello che importa ed interessa è altro, è il fenomeno sociale e consentitemi criminale.

Aggressione alla compagna del portiere del Crotone, tra l’altro catanzarese, sassaiola contro i tifosi che stanno rientrando a Crotone, finestrini in frantumi: un atto criminale che esige una risposta adeguata.

Lo sport non può offrire il pretesto ad un manipolo di criminali per delinquere, il tifo non può essere un alibi, e le conseguenze devono essere adeguate alle azioni.

Non si vince solo in campo, non si fa il salto di categoria tirando calci ad un pallone, lo si fa nella vita!

Stasera portate a casa tre punti, siete la capolista, puntate dopo anni di anonimato al riscatto, ma non c’è riscatto sportivo senza riscatto civile e sociale e stasera portate a casa l’amara consapevolezza di non essere pronti nè per l’uno nè per l’altro.

L’auspicio è che la Lega prenderà provvedimenti, non perchè stiamo parlando del Catanzaro, ma perchè fino a quando lo sport offrirà una zona franca ai delinquenti lo sport avrà perso e con lui tutti noi!