“In questi giorni, pur festivi, sono rimasto  preoccupato e perplesso, nel leggere che giorno 11 Ottobre 2021, è stata organizzata una conferenza operativa, tra enti locali ed ENI , per discutere  delle  discariche fronte mare e aree industriali POB fase 2 .

Tra gli enti locali assenti, vi era il Comune di Crotone, senza avere dato alcuna giustificazione in merito. 

Nell’incontro, ENI REWIND, ha voluto verbalizzare che rispetto alla decisione assunta il 24 Ottobre 2019, sono state rivalutate le tipologie dei rifiuti ed è stato, quindi, deciso che parte del Piano Operativo di Bonifica, non è realizzabile e  in sostanza , ha chiesto di utilizzare per il progetto di smaltimento dei rifiuti, le discariche del territorio regionale. 

In sostanza, l’ENI, si rimangia la decisione assunta precedentemente, all’unanimità, ossia che i rifiuti dovevano essere  smaltiti fuori dal territorio regionale. 

Ma, addirittura, nell’occasione, ha invitato il Ministero dell’Ambiente a cambiare la destinazione d’uso del sito e quindi a poter tombare i rifiuti in loco.

 Un vero smacco per il territorio, un’ ennesima marcia indietro di ENI, nell’assoluto silenzio  delle istituzioni, a partire dal Comune di Crotone a guida Voce.

Mentre la stampa denunciava la marcia indietro di ENI, rispetto ad un accordo già preso, il Sindaco di Crotone, organizzava, in  pompa magna , una conferenza stampa per presentare la conclusione di una trattativa con lo stesso ente.

 Dalla nota stampa ufficiale del Comune, si è letto, che è la conclusione di una contrattazione durata  mesi, che si è conclusa da una parte, con il raddoppio della produzione a mare di metano e dall’altra, con circa 17 milioni di euro, destinati alla casse comunali, spalmati in più annualità, con l’indicazione, già,  delle aree di intervento funzionali.

Bisogna ricordare, con chiarezza, che l’ultima trattativa conclusasi con ENI è  stata quella del 2008 con l’Amministrazione Vallone. 

Si riscontra che, seppur con provvedimenti amministrativi finali diversi, in sostanza l’impalcatura, sia quella economica, che la strutturazione temporale dell’accordo, compreso la problematica della subsidenza, non è sostanzialmente cambiata;

sono trascorsi anche  14 anni. 

Sempre per chiarezza, l’Amministrazione Vallone (Sindaco di quel Partito Democratico tanto deriso in città, anche ingiustamente a volte) decise di portare  i contenuti dell’accordo, compreso il rinnovo, in Consiglio Comunale. 

Nell’occasione, i consiglieri comunali decisero, a maggioranza, di votare contro tale accordo, non ritenendolo congruo per la città, in una seduta molto partecipata sia da parte dei cittadini che da diverse associazioni. 

Oggi, il Sindaco Voce ha deciso in maniera diversa. Ha scelto, non solo di non coinvolgere  nella trattativa con ENI,  i consiglieri comunali, ma ha deciso di non fare partecipare la città ed il consiglio comunale.

 E pensare che in campagna elettorale , tra gli slogan più ascoltati da parte del Sindaco Voce, vi era che, “il Comune,  doveva diventare un palazzo di vetro”. Altri tempi, se si pensa che oggi è diventato un palazzo blindato!

Certamente, a conclusione della trattativa, rimangono alcune perplessità.

Si rimane perplessi per come si è arrivato a quantificare la somma, ma soprattutto, viste le insufficienti informazioni rilasciate dai diretti interessati, non si comprende , se nella somma finale, è stato considerato il cosiddetto gas devettoriato, già previsto nell’accordo del 2008 e in sostanza mai utilizzato. 

Se fosse stato inserito, sarebbe interessante capire la quantificazione economica, considerato il mercato fluttuante del gas mondiale in questo periodo per lo scoppio della guerra in Ucraina. 

Probabilmente, essendo una trattativa complessa, nel quantificare la parte economica dell’accordo, il Sindaco si è avvalso di consulenze legali/commerciali/finanziarie, di cui nessuno sa niente.

Si rimane perplessi, per come l’intero Consiglio Comunale, non abbia toccato palla sulla vicenda dell’accordo con ENI.

 Non è stato coinvolto, né sui contenuti economici, né tanto meno sulle aree di intervento funzionali alla città.

 Un consiglio comunale che in ogni caso, sarà sicuramente interessato, per obbligatorietà di legge, a discutere ed approvare il bilancio o le variazioni che interessano la parte economica dell’accordo fatto con ENI. 

Ancora per chiarezza, si ribadisce che i due consiglieri comunali indicati, uno di maggioranza e l’altro di opposizione, a quanto pare, non siano stati molto prodighi di informazioni sull’argomento della trattativa.

Rimaniamo infine perplessi, su due diversi comportamenti  del Sindaco Voce:

in uno, decide, senza dare alcuna giustificazione in merito, di non presentarsi ad una riunione decisoria con ENI sulla destinazione dei rifiuti pericolosi,

tale argomento, è stato sempre molto sensibile nell’attività “preparatoria“ dell’Ingegnere Voce prima che diventasse Sindaco di Crotone;

nell’altro, invece, enfatizza un accordo con ENI, sul quale è evidente che vi siano comportamenti  che meritano maggiore chiarezza e trasparenza.

A questo punto, non vorremmo che dopo l’approvazione dell’accordo economico con ENI, la vicenda bonifica, rifiuti pericolosi ed altro, possano andare nel dimenticatoio, per poter ritornare argomenti  prioritari, probabilmente più’ avanti, magari in una Piazza Marinai d’Italia 2.0!!!

In politica, alcuni affermano,  che quando si pensa male, molte volte si ha ragione, 

ci auguriamo, per il bene della città , di avere torto.”

Andrea Devona 

Capogruppo Partito Democratico

Consiglio Comunale di Crotone