Di seguito la nota del Capo Gruppo di Azione in Consiglio Comunale Salvo Riga.

Colgo positivamente la notizia della decisione da parte dell’amministrazione Comunale di commissionare al famoso street artist Jorit la realizzazione di un’opera nel quartiere Fondo Gesù. L’opera sarà dedicata alle vittime della tragedia di Steccato di Cutro, aiutandoci così a non dimenticare mai quanto è accaduto: un evento drammatico che rappresenta ancora una ferita aperta nel cuore della nostra Città. E non è la sola. Il luogo in cui verrà collocata l’opera è il quartiere a confine con l’area industriale. Ed il pensiero corre così inevitabilmente anche ad un’altra ferita aperta, di certo non paragonabile alla prima in termini di gravità, ma forse più alla nostra portata rispetto alla possibilità di guarigione e risoluzione. L’area che era serbatoio e generatore di ricchezza per la città rappresenta oggi un “tappo allo sviluppo” di Crotone e del suo circondario.
Eppure, a due mesi dall’ultima “Conferenza dei Servizi Istruttoria” in cui è stato ribadito il diniego alla proposta di Eni per la realizzazione di una discarica di scopo nel sito dell’ex Pertusola Sud, pare sia calato il silenzio sulla vicenda bonifica.
Un silenzio che non possiamo permetterci, perché non possiamo far finta e dimenticare o rimandare la
risoluzione del problema bonifica ad oltranza.
Ritengo che non sia’ più sufficiente, dopo oltre 20 anni, ridursi ad alzare solo barricate alle proposte del cane a sei zampe, o attendere in modo passivo che l’attuale Governo decida di indicare un commissario per le bonifiche.
A tale scopo, propongo al Primo Cittadino, di farsi promotore per l’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulla vicenda Bonifica e rapporti con Eni, per definire una linea politica e tecnica da proporre al Ministero
dell’Ambiente.
E’ giunto il momento che dalle Amministrazioni locali, arrivi una proposta chiara ed organica e slegata da ogni interesse di parte.
E’ giunto il momento di definire un agenda industriale da proporre ad Eni, per programmare la permanenza della multinazionale sul nostro territorio, che non sia solo estrattivo e di sfruttamento del territorio.
E’ giunto il momento di iniziare un nuovo percorso di crescita che deve coincidere con una strategia comune e concertata anche con Eni.