La proposta di iniziativa del consigliere comunale Salvo Riga e condivisa dapprima dai consiglieri Fiorino, Fabio Manica, Antonio Manica, Pedace, Meo, Venneri, Familiari, Devona e Tesoriere e poi dall’intero consiglio comunale durante i lavori del 30 agosto, pare non essere rimasta nel cassetto di qualche ufficio comunale, ma grazie, evidentemente ad interlocuzioni già avviate e tutt’ora in essere, è arrivata in sede regionale.

Infatti già venerdì 1 settembre, è stata presentata una mozione dai consiglieri regionali on. Giuseppe Graziano e on. Francesco De Nisi.

I due consiglieri hanno proposto l’istituzione del Distretto Produttivo Regionale funzionale alla Transizione Ecologica e Digitale nel territorio crotonese.

A tal fine con la mozione hanno inteso impegnare il Presidente e la Giunta regionale:

Ad istituire un Tavolo Interistituzionale (Imprese, Sindacati, Scuole, Università, Centri di ricerca, Ordini Professionali, Camera di Commercio e Istituti bancari), al fine definire una strategia condivisa di rilancio e sviluppo del territorio crotonese fondata sulla sostenibilità ambientale, attraverso la regola delle tre E (Environment/Economics/Equity) che “garantisce il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. I partecipanti al tavolo Interistituzionale dovranno sottoscrivere un “Patto per il Lavoro e l’Ambiente”, al fine di costituire all’interno di una Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata – nella legislazione italiana un’area industriale o produttiva dotata delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della
salute, della sicurezza e dell’ambiente – un Distretto Produttivo funzionale alla Transizione Ecologica e Digitale.

Al riguardo abbiamo chiesto al consigliere comunale Riga un commento.

  • Consigliere Riga, meno di 24 ore e la sua proposta, condivisa da tutto il consiglio comunale, è transitata negli uffici regionali. Non una fortunosa casualità evidentemente?

Assolutamente nessuna casualità o buona sorte, ma piuttosto un percorso avviato da tempo, e che step by step intendiamo concretizzare.

Abbiamo chiara la percezione che i cittadini hanno della politica e delle istituzioni: chiacchiere e scartoffie fini a se stesse. La volontà è quella di dimostrare con i fatti che non è così, o che almeno qualcuno ha la voglia e la responsabilità di parlare poco e fare!

La mozione dei consiglieri regionali on.Graziano e on. de Nisi, si inquadra e si inserisce in questa volontà ed in questo modo di intendere la politica: atti consequenziali alle proposte ed alle idee progettuali.

C’è attenzione nei confronti del territorio crotonese, da parte delle istituzioni regionali ma anche nazionali, la proposta ha suscitato l’interesse del senatore Marco Lombardo che sta seguendo con attenzione la vicenda.

  • Sono anni che sentiamo ed assistiamo a tavoli interistituzionali, che non hanno prodotto nulla, perché questa volta dovrebbe essere diverso?

L’interesse intorno a questa proposta di fatto c’è, ora è necessario lavorare e mettere insieme tutti gli attori, coinvolgerli attraverso un approccio di tipo cooperativo per raggiungere l’obiettivo prefissato.

L’idea di un Distretto Produttivo Regionale funzionale alla Transizione Ecologica e Digitale è un’opportunità che il territorio deve cogliere, e il consiglio comunale l’ha fatto, e ringrazio uno ad uno tutti i consiglieri che hanno inteso sostenere questa proposta.

Siamo nel pieno di una profonda trasformazione spinta dalla transizione ecologica e digitale, tanti macrosistemi economici sono in evoluzione e sostenuti da investimenti mai visti dal dopoguerra ad oggi. 

In termini di numeri gli investimenti privati in questi due settori ormai divenuti trainanti per altrettanti settori valgono una cifra che supera i mille miliardi di euro. 

Crotone non ha mai vissuto una vera e propria industrializzazione e terminato quel periodo durato quasi mezzo secolo, l’eredità è stata pesante, alti tassi di disoccupazione e una condizione ambientale ancora da risanare.

A questo negli anni, si sono aggiunte tante altre realtà che non hanno sostenuto l’economia, ma soltanto aggravato ulteriormente l’ecosistema locale.

Crotone deve imboccare la via del progresso, e deve farlo coniugando due aspetti importanti: la capacità turistica del territorio che va implementata a partire dal risanamento ambientale, e la valorizzazione delle risorse naturali storico e culturali.

La scommessa non è solo della città di Crotone e della sua provincia ma di tutto il territorio regionale.

Questi due aspetti possono crescere insieme e rappresentare due leve economiche da utilizzare per rendere il territorio attrattivo in termini di investimenti.

Investimenti che già in tante città del sud Italia, stanno creando centri di produzione funzionali a queste due economie.

La stessa Commissione Europea nella previsione strategica del 2022 ha previsto il legame tra transizione verde e digitale. Questi due aspetti rientrano nei programmi di investimento e bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027, insieme a NextGenerationEU, che supera i duemila miliardi di euro.

Transizione digitale e transizione ecologica insieme rappresentano un volano di sviluppo per tanti altri settori, dall’industria all’edilizia, l’agricoltura quest’ultima messa alla prova dalla siccità e cambiamenti climatici e soggetta ad innovazioni tecnologiche che le aziende regionali devono colmare.

  • Può spiegarci e spiegare meglio cosa si intende con il termine “Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata”? Cosa dobbiamo immaginare?

Le Aree Produttiva Ecologicamente Attrezzate (APEA) non è una novità nella legislazione italiana, sono state istituite nel 1998 dal Decreto Bassanini (D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998) e recepita dalla legge regionale n. 38 del 2001 nel “Nuovo regime giuridico dei Consorzi per le Aree, i Nuclei e le Zone di Sviluppo Industriale”. 

Ciò che dobbiamo immaginare è un’area industriale dotata di infrastrutture e servizi centralizzati che garantiscono la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente attraverso il controllo di un soggetto unico. Ciò permette agli impianti produttivi localizzati nelle APEA di essere esonerati dall’acquisizione delle autorizzazioni concernenti l’utilizzazione dei servizi presenti (acqua, energia, rifiuti).

La proposta che abbiamo implementato difatti non prevede solo di realizzare un Distretto Produttivo, ma di realizzare un APEA, questo renderà più attrattiva la zona industriale del Crotonese. 

Pensiamo ad un progetto pilota così come fatto in altre regioni, per realizzare l’APEA Crotonese e questo non esclude di individuare degli investimenti a doc.

  • Se la sente di ipotizzare un cronoprogramma? Quali saranno i prossimi passi e in che tempi?

Siamo nella fase in cui attraverso la politica e le Istituzioni stiamo gettando le basi. È un processo non immediato che va costruito. Istituito il Tavolo sarà necessario avviare una fase di coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati interessati e con un approccio cooperativo dovranno definire un “Patto per il Lavoro e l’Ambiente” cioè individuare i  valori che vogliamo assumere per realizzare quanto ci stiamo prefissando.