Fiducia e pazienza, entrambe terminate da tempo!

A poco valgono e servono, evidentemente le proroghe “fittizie”, i contentini elargiti, se poi a distanze di pochi giorni dalla “vittoriosa” proroga ottenuta, i giorni di cassa integrazione sono aumentati, di settimana in settimana, se di fatto, in concreto il lavoro Tim, è lampante non lo ha prorogato!!

Oggi arriva questa ennesima batosta, per le lavoratrici ed i lavoratori dell’Abramo Customer Care, ed è bene ricordare che la gran parte di loro hanno contratti part-time al 50% e al 75%, e se la matematica non è un’opinione, si comprende facilmente come su uno stipendio base di questo tipo anche un solo giorno di cassa integrazione fa la differenza.

A questo si aggiunga, da questo momento, anche la mancanza di liquidità nelle casse e quindi il pagamento dell’ammortizzatore, fino ad oggi anticipato dall’azienda e quindi presente nella mensilità corrente, sarà invece a cura dell’INPS, con tempi inevitabilmente diversi.

Ecco, ben vengano le interlocuzioni, ben venga l’impegno del Governatore Occhiuto, i possibili protocolli d’intesa, ma a questo punto non sono decisamente sufficienti, perchè ormai non si vive più, si sopravvive e anche male: è in atto una vera emergenza sociale oltre che economica che forse non viene realmente percepita dall’esterno.

Se penso ad un termine che possa rappresentare questi anni e questi mesi, la condizione di questi lavoratori, uomini e donne, è: logorio!

La soluzione non va rincorsa, ricercata ancora, una soluzione o la si ha oppure no: il tempo è scaduto!!!

Di seguito la nota diffusa dalle Segreterie SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL.

“In data odierna, si è svolto incontro tra i rappresentanti dell’azienda Abramo CC in amministrazione
straordinaria e le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le RSU per una
informativa urgente dell’azienda in relazione alla cassa integrazione in deroga.
Per effetto di un innalzamento importante della percentuale di ammortizzatore sociale negli ultimi
mesi, con un calo importante del fatturato, l’azienda Abramo CC ha dichiarato di non essere più nelle
condizioni di anticipare gli importi di cassa integrazione ed ha comunicato al ministero ed alle
organizzazioni sindacali l’avvio della procedura del pagamento diretto presso INPS.
La decisione assunta dalla curatela giudiziaria è derivante da una questione di incapienza, in quanto gli
importi anticipati per l’ammortizzatore sociale risultano superiori all’importo relativo ai versamenti
contributivi, ma al contempo anche da una conseguente mancanza di liquidità di cassa.
In particolare, l’ammortizzatore sociale è stato utilizzato tra il 15% ed il 18% nel corso del 2023, per
passare da gennaio 2024 a circa il 30%. A partire dal mese di febbraio, la situazione appare ancor più
complicata, la pianificazione al 35%, nonostante lo smaltimento istituti contemporaneo, ad oggi non
basta a coprire il calo di volumi reale.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, nel prendere atto con grande rammarico
della decisione aziendale, che avrà impatti devastanti sulle economie delle lavoratrici e dei lavoratori
interessati, hanno ribadito la necessità della riconvocazione urgente del tavolo di crisi presso il Mimit
alla presenza dei commissari giudiziali, in qualità di rappresentanti giudiziari dell’azienda.
Il quadro descritto in relazione all’utilizzo degli ammortizzatori sociali dimostra poi, qualora a
qualcuno non fosse ancora del tutto evidente, che la proroga dei contratti tra Abramo CC e Tim
annunciata a ridosso di fine 2023, è quantomai falsa. A questo punto c’è da immaginarsi che, anche
fantomatici protocolli con associazioni datoriali minoritarie e scarsamente rappresentative del settore
Crm-Bpo, abbiano probabilità di offrire soluzioni a questa delicatissima vertenza, al pari della proroga
farsa rispetto ai volumi di Tim ad Abramo CC.
Alla luce di quanto emerso nel corso dell’incontro, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl,
Uilcom Uil proclamano, fin da subito, lo stato di agitazione. Nelle prossime ore saranno valutate le
iniziative di protesta, che il sindacato confederale avvierà a sostegno della vertenza, a difesa della
piena salvaguardia occupazionale e del salario delle lavoratrici e dei lavoratori.”