Il rischio della soppressione di ben 7 postazioni di guardie mediche nella Provincia di Crotone, che
passerebbero da 31 a 24 e con una possibile ulteriore riduzione nei prossimi mesi, non farà altro che arrecare enormi disagi ai cittadini interessati.
A tal riguardo, riteniamo che non sia possibile la chiusura di importanti presidi sanitari, soprattutto in alcune aree interne della Provincia che distano anche oltre 30 km dall’ospedale di Crotone, che invece andrebbero tutelati e potenziati.
Sappiamo bene le difficoltà che vi sono nel reperire medici disponibili per la continuità assistenziale, ma
comprendiamo le perplessità che provengono da quei territori e dai loro sindaci, che vedranno perdere un servizio fondamentale per la salute di tutti i cittadini. La riduzione delle postazioni porterebbe inevitabilmente ad un sovraffollamento del pronto soccorso.
È ben nota l’importanza delle guardie mediche come supporto essenziale per il Paese, in grado di intervenire tempestivamente in casi d’urgenza e che il cittadino possa contare in ogni momento su un’assistenza in ambulatorio o al proprio domicilio.
Chiediamo al Commissario Antonio Brambilla di poter rivedere tali scelte e trovare una soluzione per
potenziare e migliorare l’offerta dei servizi sanitari, coinvolgendo anche i medici di famiglia attraverso un
compenso economico per garantire la loro reperibilità nei giorni di chiusura e coprire il servizio nel fine
settimana, pensare di richiamare i medici in pensione per poter tamponare l’emergenza attuale, cosi come la possibilità di instaurare dei rapporti di collaborazione con gli infermieri professionali. Tuttavia, è evidente la carenza di medici disposti a fare turni a causa delle condizioni di lavoro insostenibili e dei rischi durante le ore notturne, perciò sarebbe importante incentivare e rendere più appetibile la possibilità di svolgere il servizio presso le sedi di continuità assistenziale, e soprattutto la possibilità di far svolgere agli specializzandi delle ore obbligatorie di servizio presso le guardie mediche.

ll partito di Azione, già da tempo sostiene la necessità di varare un piano straordinario di assunzioni, con la consapevolezza che in Italia mancano oltre 30.000 medici e oltre 65.000 infermieri.
La salute dei cittadini deve rimanere una priorità assoluta e richiede un impegno collettivo per assicurare una sanità efficiente e di elevata qualità.