“La proposta che abbiamo presentato ai sindaci, dopo aver fatto un’attenta valutazione delle
attività svolte dalle singole postazioni, prevede un numero significativamente più ampio di
postazioni di quella appena precedente (24 postazioni verso 14).
Sono stati analizzati attentamente i tempi di percorrenza e la viabilità, il fatto che alcune
postazioni non potevano essere adeguatamente coperte per mancanza di personale.
Abbiamo anche verificato la necessità di riqualificazione dei locali di alcune postazioni per
adeguarne la sicurezza, interventi che abbiamo già programmato.
Occorre poi chiarire bene la differenza tra le postazioni di continuità assistenziale (ex
guardia medica) con i servizi di emergenza urgenza. Mentre i primi sono in sostituzione del
servizio dei medici di famiglia nelle ore notturne e festive (prestazioni quindi non urgenti), i
secondi sono rivolti a problematiche urgenti e non differibili.
La proposta aveva ridefinito alcune delle prime postazioni che per varie ragioni non erano
efficienti e non ha naturalmente toccato i servizi di emergenza urgenza che, anzi da qualche
settimana sono stati rafforzati con nuove ambulanze, e garantiranno a regime una maggiore
tempestività di intervento sulle situazioni urgenti.
La proposta – a differenza della rete di continuità assistenziale attuale – rispetta la normativa
nazionale e regionale e sarà nuovamente approfondita con i Sindaci della provincia.”