A seguito delle dichiarazioni degli ultimi mesi del commissario alla bonifica Emilio Errigo, nutriamo numerosi dubbi sulle modalità di bonifica delle scorie industriali a Crotone.

Emilio Errigo deve dire una volta per tutte se intende smaltire i rifiuti presso la discarica Columbra, quindi a Crotone, oppure fuori regione come prevede la normativa PAUR.

Di conseguenza, se Errigo intende smaltire i rifiuti in città, deve dimettersi e lasciare spazio a chi intende avviare una bonifica reale.

Non è affatto reale la bonifica che si prospetta attualmente, che prevede lo spostamento dei rifiuti dalle discariche in mare a Crotone  (Armeria e Farina Trappeto) per spostarle di qualche chilometro presso Sovreco (discarica Columbra). 

Inoltre, anche la Regione deve darci maggiori rassicurazioni sul fattore di pressione localizzativo. Da un lato si oppone giustamente alla modifica del PAUR, che impone a ENI di smaltire i rifiuti fuori Crotone, dall’altro però stralcia il precendente piano regionale dei rifiuti, che prevedeva delle condizioni più tutelanti per la nostra città. Se la Regione ha fatto un positivo passo indietro e intende attivare il fattore di pressione localizzativo ben venga e si faccia in fretta.

Dopo l’incontro tenutosi a Roma nella Conferenza dei servizi su richiesta di Eni, durante il quale Eni ha espresso l’intenzione di adottare un nuovo piano di bonifica in base alle modifiche e alle delibere della Regione Calabria riguardo al piano dei rifiuti, è importante conoscere cosa prevede questo nuovo piano dei rifiuti. I criteri localizzativi regionali degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti definiscono i parametri per definire le aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, e per individuare i luoghi o gli impianti adatti allo smaltimento.

È quindi necessario prendere seriamente in considerazione i vincoli e le limitazioni di natura fisica, tecnica, ambientale, sociale, economica e politica che contribuiscono a garantire un impatto ambientale sostenibile, le misure di mitigazione e di compensazione, la salvaguardia delle zone di pregio e delle criticità del territorio, nonché l’accettazione da parte dei cittadini.

Secondo le modifiche avviate dall’attuale giunta regionale, il nuovo piano non prevede più la distinzione tra le tipologie di impianti e del territorio, specialmente il nostro devastato e tormentato dalla questione ambientale; quindi, i criteri localizzativi attuali si applicherebbero a tutte le tipologie di impianti, indipendentemente dalla categoria dei rifiuti. Ciò significa che Crotone potrebbe diventare una zona senza vincoli per lo smaltimento dei rifiuti, creando un “distretto energetico” senza regole e selvaggio, come più volte ho denunciato.

Non è la prima volta che l’Eni ha proposto di realizzare una discarica per lo smaltimento dei rifiuti, compresi quelli pericolosi, a Crotone. Inoltre, durante le prossime Conferenze dei Servizi, l’Eni intenderebbe avvalersi delle nuove modifiche adottate dalla Regione Calabria per poter avviare i lavori di bonifica utilizzando le attuali discariche sul posto, senza traslocare nulla fuori. Insomma, il cane a sei zampe vuole realizzare una finta bonifica.

Invito il sindaco, il presidente del Consiglio Provinciale, quale io, ne sono membro; i consiglieri regionali, in particolare Antonello Talerico che è legato anche a questo territorio, affinché sollecitino il Presidente della Regione Calabria, per accelerare l’iter per attuare il fattore di pressione localizzativo soprattutto per il rispetto della legge, per proteggere e tutelare la compromessa salute dei cittadini e del territorio oramai altamente devastato.

Nella peggiore delle ipotesi, con il protrarsi di tale inerzia in merito all’inizio delle operazioni di bonifica, non si esclude una denuncia per “omessa bonifica” promossa dal Comune di Crotone , in quanto ogni ritardo rischia seriamente l’avvelenamento della falda.