Di seguito la replica del sindaco di Crotone Vincenzo Voce ai consiglieri comunali del gruppo “Crotone Città di tutti” Danilo Arcuri e Antonio Megna.

“E’ singolare che una certa parte politica, quando l’amministrazione produce risultati, alzi il ditino per dire “io c’ero, l’ho fatto io” salvo poi a dileguarsi quando si tratta di assumere responsabilità politiche ed amministrative sui disastri che abbiamo trovato ed ai quali, faticosamente stiamo mettendo rimedio.

O, ancora più paradossalmente, mettere all’indice, attraverso comunicati che lasciano il tempo che trovano, quelle che dovrebbero essere ammissioni di colpa ed assunzioni di responsabilità.

L’ultima perla di questa serie di incongruenze è quella relativa alla gestione del ciclo dei rifiuti.

Taccio del fatto che per anni è stato consentito di scaricare a Crotone la qualunque, tonnellate di rifiuti, senza nessuna opposizione politica o amministrativa.

E potrei aggiungere: dimentica quella parte politica di aver praticamente abbandonato un progetto finanziato dalla Regione Calabria i cui fondi erano praticamente persi, di aver speso centinaia di migliaia di euro per un piano rifiuti che non ha avuto seguito, di un bando per gli acquisti di mezzi andato deserto.

Ma, per andare ancora più nello specifico, chi scrive non ricorda che la gestione del servizio deve essere fatta dagli Ato, cioè dall’Ambito Territoriale Provinciale, la cui costituzione dovrebbe risalire all’epoca in cui quella parte politica aveva responsabilità amministrative.

Quando siamo arrivati non abbiamo trovato non dico l’Ato costituito ma almeno una struttura articolata, uno straccio di ufficio.

Ma quello sarebbe il minimo. La cosa grave è che abbiamo rilevato una stortura a livello di regolamentazione dei rapporti sia con Ekro sia con Sovreco.

La gestione dei rapporti, prevede la legge, deve avvenire direttamente tra l’Ato e i fornitori.

Il sistema trovato viceversa è quello di diretto rapporto comune e fornitori. A dir poco un sistema sballato oltre che contro legge.

Non so come sono stati abituati gli altri. Noi siamo abituati ad agire secondo le regole e le norme

Mancavano i contratti con le strutture, che erano scaduti da tempo.

Assenza di un ufficio Ato, assenza di contratti. Abbiamo trovato, più che un disordine amministrativo aggravato anche dalla fase commissariale, una vera e propria palude

Ma non ci siamo fermati.

Stiamo pagando il pregresso, stiamo comunque intervenendo con istituti che consentono il meccanismo dei pagamenti anche in assenza di bilancio. Qua non si tratta di mettere una pezza, ma di riformare completamente il sistema. 

Va detto, che i fornitori, nonostante queste criticità rilevate sono stati sempre responsabili nei confronti dell’Ente e questo ha consentito che non ci fosse un vero e proprio collasso.

Noi continuiamo a lavorare senza sosta per risolvere situazioni che altri hanno creato. Una eredità pesante che richiederebbe se non una ammissione di responsabilità per lo meno il silenzio.”