Il progetto per l’inserimento socio occupazionale degli immigrati sostenuto da Fondazione con il Sud. la cooperativa Fo.Co. farà da incubatore d’impresa, accompagnandoli nella fase di avvio dell’azienda. Insieme alla pasta, i tre giovani (tutti musulmani) produrranno anche le ostie.

Sono arrivati in Italia due anni fa. Con un sogno nel cassetto e tanta voglia di costruire una nuova vita.  Ora, tre giovani migranti sono diventati “imprenditori”.

Nasce a Rogliano una nuova azienda per la produzione di pasta fresca e ostie. È la cooperativa di produzione e lavoro S.A.M. Il nome è l’acronimo dei tre soci fondatori: Madi Minougouy, 20 anni, della Costa d’Avorio, Adama Traore, 21 anni, Sadia Diaby, 21 anni, entrambi del Senegal.

I tre giovani sono stati ospiti per due anni del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) di Rogliano e Cosenza. Per loro, a conclusione del percorso, si è aperta una possibilità occupazionale. Il progetto “Fare Sistema Oltre l’Accoglienza” che si occupa dell’ integrazione socio – economica dei giovani migranti ha dato loro la possibilità di creare un’azienda.

Il progetto, finanziato da “Fondazione con il sud” nell’ambito del “Bando Immigrazione con il Sud”, è gestito da Cooperativa Fo.Co. di Chiaramonte Gulfi (Rg), AMU onlus, Associazione “Mondo Nuovo” di  Manfredonia (Fg), Missione Famiglia Società Cooperativa Sociale – Onlus, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) di Torino, Associazione Azione per Famiglie Nuove onlus – AFN onlus, Fondazione Vincenzo Casillo di Corato (Ba).

“Fare sistema oltre l’accoglienza” sosterrà economicamente la nuova start up: aiuterà ad acquistare le macchine di produzione, ad affrontare le prime spese di affitto e di adeguamento dei locali. La cooperativa Fo.Co. farà da incubatore d’impresa: un piccolo team supporterà l’attività di marketing, i primi contatti con i clienti fino alla completa autonomia della nuova azienda.

Sami, Madia e Adama si sono preparati a lungo: hanno frequentato un corso come “maestri pastai”, con laboratori e tirocinio. Il 15 aprile è stata costituita, con atto notarile, la nuova cooperativa.

«La costituzione della S.A.M. è un risultato di grande valore sociale – spiega Salvatore Brullo, presidente della cooperativa Fo.Co. – Sadia, Adama e Madi hanno accolto con coraggio e fiducia una sfida ed un progetto di vita: la sfida di trasformare la loro condizione individuale da persone assistite, bisognose di aiuto, a contribuenti attivi della società, persone che investono su se stessi con il progetto di diventare imprenditori che generano ricchezza sociale ed economica per il territorio. Crediamo molto in questo tipo di iniziative e abbiamo investito le nostre risorse per fare si che la cooperativa S.A.M. abbia successo imprenditoriale».

Ida Falcone è socia fondatrice di Mi.Fa. (Missione Famiglia), partner del progetto. «Dare avvio a questa start-up – spiega – è un  modo incisivo e coraggioso di aiutare questi giovani a “trovare un lavoro”, per dare loro una reale occasione di integrazione in un territorio difficile come quello calabrese, dove il diritto al lavoro diventa una chimera anche per gli italiani. Quando poi i protagonisti sono migranti, si trasforma in una vera e propria sfida, ancor di più in un periodo di restrizioni Covid. Le difficoltà sono tante. Il punto di forza è la grande volontà di questi giovani di impegnarsi in questo percorso che li vedrà “imprenditori di se stessi”. Oggi i migranti sono parte del nostro tessuto sociale, sono una risorsa e una ricchezza. Spero che l’esperienza della S.A.M. ci spinga a mettere in campo azioni concrete di lavoro per i giovani, stranieri ed italiani».

Sadia, Adama e Madi sono entusiasti della nuova esperienza. Un particolare interessante: produrranno pasta fresca, ma anche ostie. E le ostie saranno prodotte da tre giovani musulmani! «Sono felice di poter avviare questa nuova azienda – afferma il presidente della cooperativa, Adama Traore – l’esperienza del corso ed il tirocinio nel pastificio sono stati bellissimi. La mia famiglia, in Senegal, è orgogliosa di me e tutti si aspettano tanto».