Di seguito la nota del sindaco di Crotone Vincenzo Voce.
Con dispositivo notificato nella serata di ieri la Regione Calabria ha di fatto stravolto i termini dell’ordinanza regionale che imponeva l’abbancamento dei rifiuti prodotti dall’ATO di Crotone e dell’ATO di Cosenza nell’area dedicata ai rifiuti pericolosi della discarica di Sovreco, consentendo di abbancare sino alla fine di settembre nell’area relativa ai rifiuti non pericolosi agli ordinari costi di conferimento.
E’ solo un primo e concreto effetto della battaglia condotta dall’ATO Crotone.
Sin da subito avevamo sostenuto – mettendolo nero su bianco in un ricorso già pendente davanti al TAR della Calabria – l’intollerabilità della scelta di sfruttare l’area della discarica dedicata ai rifiuti pericolosi, sottoponendoci all’assurdo effetto di dover sostenere costi più che raddoppiati al fini del conferimento di rifiuti non pericolosi.
Il Presidente del TAR Calabria ha ritenuto nella prima fase del contenzioso prevalenti le esigenze di tenuta del sistema nel proprio complesso e non ha sospeso gli effetti del provvedimento regionale, ma è evidente che è stata la stessa Regione a porsi il problema dello scontato accoglimento dell’azione risarcitoria tempestivamente promossa in ragione dei maggiori costi di conferimento da sostenere.
E’ stato il Comune di Crotone a richiedere al titolare dell’impianto di Sovreco di indicare l’esistenza di volumi ulteriori all’interno dell’area dedicata ai rifiuti non pericolosi ed in forza dell’istruttoria condotta su nostro impulso, oggi emerge la possibilità del conferimento, in prospettiva, di ulteriori 95000 mc all’interno della discarica di Crotone che non costituiscono sopraelevazione, ampliamento o nuova autorizzazione.
In virtù di tale istruttoria, oggi la Regione impone il conferimento immediato di 200 tonnellate al giorno a beneficio dell’ATO di Crotone e di 400 tonnellate al giorno a beneficio dell’ATO di Cosenza.
E’ un risultato che, pur rimuovendo uno degli aspetti problematici, non ci lascia in alcun modo soddisfatti.
Rimane infatti la somma ingiustizia di consentire che i rifiuti provenienti da altre aree della Calabria continuino ad essere abbancati nel nostro territorio, in spregio agli impegni assunti nei precedenti provvedimenti e senza che oggi la nostra comunità sia stata adeguatamente ristorata – così come prevede la legge – del pregiudizio che da anni continuiamo a subire.
Per tale ragione, non solo appare confermata, ma pare addirittura acuita l’esigenza di un confronto pubblico, già sensibilmente richiesto da alcuni consiglieri comunali, esteso a tutte le forze politiche e produttive del territorio che abbiamo già convocato per il prossimo 6 agosto.