Prende corpo sul web, sfruttando ed utilizzando Facebook l’appello al Governatore della Regione Calabria , una regione scossa dalla morte della piccola Ginevra.

Una bimba di due anni strappata via ai genitori, strappata alla vita ed al futuro da un Virus che dopo due anni semina ancora morte e disperazione, e che se ha sconvolto vite, economia non è stato in grado di imprimere quella inversione di rotta, che non ha guidato politica e burocrazia sulla strada dell’assistenza, delle cure.

A distanza di due anni la Calabria fa i conti con i posti letto nelle terapie intensive recuperati e strappati più per scongiurare le variopinte zone partorite dalla Governo che non per garantire assistenza, cure, salute e vita ai calabresi.

Il ritardo è notevole, il gap da comare quasi abissale, e in alcune province drammatico e la morte della piccola Ginevra lo ripropone in tutta la sua gravità: manca la terapia intensiva pediatrica.

Dopo due anni di pandemia il dato acquisito è questo: manca la terapia intensiva pediatrica.

Una bimba di due anni di Mesoraca, comune del crotonese deve essere prima trasferita nel capoluogo della regione e da qui a Roma!

Ore interminabili, ore preziose…

Mancano le terapie intensive pediatriche, manca troppo spesso e in troppi comuni la medicina di prossimità, l’assistenza territoriale.

La sanità intesa come un capitolo di bilancio, una pratica burocratica, non è servizio, non è assistenza non è tutela della persona.

Lo sanno bene i genitori che devono fare i conti con l’assenza di guardia mediche pediatriche, che non possono contare nei weekend e nei giorni festivi su quella continuità assistenziale che per i più piccoli fa la differenza, per i piccoli, nostra responsabilità, è la vita.

E così vogliamo dar conto di questo appello che è la voce di tanti genitori, che è il dolore della mamma e del papà di Ginevra, che è la paura di chi vorrebbe poter accarezzare e guardare negli occhi i propri figli sapendo che la promessa di proteggerli , di averne cura non è solo una speranza ma è un impegno che noi tutti, noi genitori siamo in grado di onorare!

“RABBIA

Ginevra,2 anni, si sente male…Il paese di Mesoraca, 6mila anime è troppo piccolo per avere l’ospedale. Il più vicino è quello di Crotone, dista più di mezz’ora in auto. Arrivata gli viene diagnosticata una polmonite interstiziale bilaterale. Ginevra continua a peggiorare, per questo motivo, in serata i medici decidono di trasferirla in rianimazione nella città di Catanzaro, all’ospedale “Pugliese Ciaccio”, altri 70 chilometri di lente strade del sud, impiega altri 60 minuti, dove la piccola arriva in condizioni gravissime. I suoi piccoli polmoni compromessi.

L’ospedale di Catanzaro ha solo il reparto per adulti, e quello per neonati fino a 40 giorni, manca quello specifico pediatrico. In Calabria non c’è in nessun ospedale quelle specifiche attrezzature per salvare Ginevra c’è urgenza di trovare altro e subitoL’ospedale con l’aiuto della prefettura di Catanzaro, trova un velivolo militare, un C-130J dell’Aeronautica con base a Pisa. Altri 40km per l’aeroporto di Lamezia Terme. Giunto il velivolo imbarca l’ambulanza con a bordo Ginevra, assistita da un nutrito staff medico, per poi decollare verso altro ospedale, a Roma. Dall’aeroporto di Ciampino, Ginevra è stata poi portata all’ospedale “Bambino Gesù”. Ma quando è arrivata, per lei era ormai era troppo tardi. “Era già intubata e in condizioni disperate, con insufficienza respiratoria e compromissione delle funzioni vitali.”.

Ci hanno provato a salvarla i medici e tutta la macchina dei soccorsi: da Crotone a Catanzaro, da Pisa a Roma… Il tentativo estremo di salvarle la vita si è purtroppo rivelato vano. Ginevra si è spenta. Aveva quasi 2 ANNI Resta inaccettabile il divario nella stessa Italia. Resta inaccettabile tutto.Un abbraccio forte ai suoi cari.

Ciao Ginevra, scusaci.La Calabria per quanto riguarda la sanità é una continua ferita aperta appello al Presidente Roberto Occhiuto.

La morte di questa bambina non deve rimanere invana bisogna gridare ad alta voce il dolore di questa famiglia distrutta, bisogna gridare ad alta voce la sanità adeguata per i bambini anche in Calabria.”