“Sono ormai trascorsi quattro anni dal giorno in cui, a seguito dell’ordinanza n.32 del 5 aprile 2018, è stata disposta la chiusura del castello Carlo V di Crotone, motivata dal rinvenimento di meta
silicati contenenti Tenorm. Le diffuse e puntuali rilevazioni radiometriche eseguite hanno, tuttavia, evidenziato solo una
parziale contaminazione che interessa aree ben specifiche e contemporaneamente hanno
accertato l’assenza di materiale inquinante in diverse altre porzioni del maniero fra cui anche
quelle ospitanti la biblioteca “A. Lucifero”, contenente un inestimabile patrimonio librario, e il
museo civico rappresentanti i luoghi di maggiore attrattività turistica. Ciononostante, gli enti preposti hanno immediatamente optato per la chiusura totale del Castello
precludendo, di fatto, ai cittadini e ai turisti in transito l’opportunità di godere del principale
patrimonio storico e culturale della nostra città. Nel corso di questi ultimi quattro lunghi anni di stasi e di assoluto silenzio, non sono state avanzate
proposte né ipotizzate soluzioni alternative volte a garantire “in sicurezza” una parziale fruizione,
lasciando che l’incuria, il degrado e l’abbandono svilissero oltremodo il valore del monumento.
Il Castello di Carlo V è ormai divenuto l’emblema del fallimento culturale della città di Crotone!
L’attuale amministrazione comunale, per velocizzare i tempi, ha destinato parte dei fondi di Antica
Kroton, circa un milione di euro, per il ripristino delle aree contaminate all’interno della fortezza. Sarà, quindi, la città di Crotone ad accollarsi le spese di una bonifica la cui attuazione, in verità, è di
sola ed esclusiva pertinenza del Ministero dei beni culturali, proprietario unico del monumento. Tale inedita e, per noi, onerosa soluzione individuata dal Comune di Crotone, attraverso un
dannoso compromesso al ribasso, dovrebbe consentire la riapertura del grande portone di accesso
al castello ma, secondo quanto esplicitamente affermato dal nostro sindaco Voce, non prima di
due anni … ovviamente salvo imprevisti!!
In questo contesto grigio e privo di certezze, si distingue l’operosità di un ristretto gruppo di
cittadini guidati dalla signora Linda Monte, da sempre attenta alle problematiche di carattere
culturale e ambientale del nostro territorio che, attraverso una quotidiana raccolta firme, sit-in e
pacifiche proteste, si adopera per una soluzione alternativa ed immediata. Per noi di Fratelli d’Italia l’identità, la storia e la cultura sono espressione e fondamento di civiltà e
di valori che vanno oltre il tempo e che accomunano tutti i cittadini crotonesi, orgogliosi delle loro
origini e della loro storia. Sono questi i principi che ci spingono a supportare una partecipata

petizione popolare a sostegno di una pronta riapertura delle aree del castello non interessate da
inquinanti. Riteniamo doveroso, inoltre, che si provveda alla bonifica delle matrici interessate da
contaminazione attraverso una soluzione seria e definitiva che non assottigli fondi già impegnati in
progettualità volte alla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico ma che induca il
Ministero preposto ad attendere ai propri compiti con sollecitudine e tempestività. Vi aspettiamo numerosi domenica 27 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 sul lungo mare, in Piazza
A. Gramsci, con il nostro gazebo per coinvolgere, informare e implementare la raccolta firme. La tutela di un bene comune non conosce colori politici.”

Il comitato cittadino – Fratelli D’Italia Crotone
Simona Ferraina – Commissario Cittadino FDI – Crotone