In occasione delle festività mariane e ancora una volta, come sempre più spesso accade, la città di Crotone è rimasta senza acqua. Una città con i rubinetti a secco e la rabbia dei cittadini . Ormai a
Crotone , senza incorrere in errore, si può parlare di una vera e propria emergenza idrica, non più , quindi, eventi eccezionali, ma eventi routinari che , per questo , necessitano d’interventi seri,
veri e radicali. Non i soliti rattoppi e i consueti rimedi alla meno peggio ma affrontando i problemi e trovando la soluzione. Risalendo innanzitutto ai motivi che hanno determinato e determinano queste
continue interruzioni di pubblico servizio. Imputabili certamente alla presenza di una rete idrica vetusta che , però , da sola non giustifica le innumerevoli interruzioni del servizio che , invece,
secondo noi,  vanno ricercate nella mancanza di una seria , vera e radicale programmazione e pianificazione .

Per dare la dimensione del problema annotiamo che sul servizio idrico crotonese vi sono in gioco quattro
aziende Sorical, Congesi , Arsac e Corap .

Aziende diverse tra di loro e che, in completa autonomia, gestiscono un pezzo dell’intero sistema
idrico che, a causa di questa torre di babele , “perde acqua” .

Quello che accade ormai da troppo tempo , con una cadenza ormai sistematica,  riguarda  la gestione dell’attività di approvvigionamento del potabilizzatore di Sorical . Potabilizzatore rifornito ,da più soggetti , di importanti quantitativi di acqua grezza . Una che arriva dalle vasche del Lago di Sant’Anna . Un’altra
che arriva dalla condotta che una volta portava acqua nelle vasche del nucleo industriale di Crotone, gestita e manutenuta dal Corap .
Condotta quest’ultima costruita , molti decenni fa,  in cemento compresso che è, quindi, obsoleta ancorchè sia la sola ad essere operativa e che quando si blocca per la vetustà , e il che avviene
ormai periodicamente,  rallenta il ciclo di approvvigionamento del potabilizzatore di Sorical e la distribuzione dell’acqua potabile.
Della qual cosa ne risentono non solo le reti gestite da Congesi  ma
anche quelle dell’ Arsac e dello stesso Corap nella zona industriale .

Tutto questo caos, anche di competenze e di responsabilità , difficile da comprendere e da far comprendere, crea notevoli disagi ai cittadini .

Detto ciò noi riteniamo che non è più tollerabile un andazzo del genere .  Va trovata una soluzione . Non la solita.  Quella del tirare a campare .
Per questo non vogliamo partecipare al chiacchierio che abbiamo sentito e che sentiremo nei prossimi giorni pur volendo, in ogni caso, dare il nostro contributo con una nostra  ipotesi di
lavoro. Questo è il momento del fare e non del dire . Di fare bene e nel più breve tempo possibile. Ingannare i cittadini  non serve . Non è etico e non è necessario . Ci sono le condizioni per intervenire e
per risolvere , definitivamente, il problema . Ci sono opportunità . E soprattutto , ci sono risorse.  Per questo crediamo sia può pensare, con una certa ragionevolezza, alla realizzazione di un sistema
idrico nuovo, moderno ed efficiente. Da far partire  dalle vasche di Sant’Anna . O dal potneto verso il potabilizzatore della città .
Questa soluzione semplice e praticabile permetterebbe di avere una condotta nuova e moderna e più efficace ma anche capace di supportare un flusso d’acqua maggiore e che quindi potrebbe far lavorare con meno carico e meno pressione le altre due condotte che sono obsolete e che, in casi eccezionali , permetterebbe di avere la disponibilità di più condotte senza interrompere il normale flusso dell’acqua.  Opere che si possono realizzare attraverso gli investimenti contenuti nella Componente 4 – Misura 3 della Missione 2 del PNRR che mirano a garantire la sicurezza, l’approvvigionamento e la gestione sostenibile
delle risorse idriche lungo l’intero ciclo, andando ad agire attraverso una manutenzione straordinaria sugli invasi e completando i grandi schemi idrici ancora incompiuti, migliorando lo stato di
qualità ecologica e chimica dell’acqua, la gestione a livello di bacino e l’allocazione efficiente della risorsa idrica tra i vari usi/settori (urbano, agricoltura, idroelettrico, industriale). Opere realizzabili quindi con le risorse del PNRR ma, ove fosse necessario, anche con le risorse del Fondo Complementare al Pnrr , del Fondo Sociale di Coesione e della nuova programmazione comunitaria 2021 / 2027 . Senza trascurare l’impatto, certamente positivo, che potrebbe avere nel medio termine il disegno di legge della regione Calabria sull “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente” che il presidente Occhiuto ha predisposto proponendo l’accorpamento del settore idrico e del settore dei rifiuti. Un appuntamento, quello della riorganizzazione del sistema idrico e del sistema dei rifiuti , oltre alla mitigazione del rischio idrogeologico e alla lotta al cambiamento climatico , che sarà fondamentale e indispensabile per la
transizione ecologica della Calabria . Transizione ecologica alla quale la città di Crotone e l’intero territorio provinciale devono partecipare e diventare, com’è giusto che sia, attori protagonisti e in prima linea e non semplici uditori e spettatori .

Ma per arrivare ad un risultato così importante per la città e per il territorio non bisogna chiudersi a riccio e pensare di essere autosufficienti o peggio unti dallo spirito della conoscenza assoluta, al contrario, serve chiedere collaborazione e supporto a tutti i livelli ed ottenere condivisione e partecipazione da parte degli enti locali più prossimi come la Provincia di Crotone e la Regione Calabria e appoggio e sostegno dai deputati regionali eletti nel collegio Area Centro e dai parlamentari eletti nel territorio .

Si parta e si costituisca immediatamente un tavolo di lavoro , meglio una cabina di regia, con  Sorical, Congesi , Arsac e Corap e Consorzio di bonifica Jonio crotonese , allargato alle organizzazioni datoriali e di categoria , e si inizi a parlare delle cose da fare con obiettivi e cadenze nel brevissimo, nel breve , nel medio e nel lungo termine.
Partendo dal problema, per noi, in questo momento più impellente. La mancanza d’acqua. Problema che va risolto immediatamente.

Noi ci siamo e daremo il nostro contributo sia in termini d’impegno e di partecipazione
personale che di coinvolgimento della parte politica ed istituzionale a noi più affine.                   

 Il resto verrà con il tempo che abbiamo a disposizione. Non molto, a dire il vero.

Giuseppe Fiorino Vice presidente Provincia – Consigliere Comunale
Fabio Manica Consigliere Provinciale – Consigliere Comunale
Vincenzo Familiari Consigliere Comunale
Salvo Riga Consigliere Comunale
Alessia Lerose Consigliere Comunale