Fine anno tempo di bilanci e di buoni propositi, direi un buon tempo per fare i conti…
Su se stessi, su chi ci circonda e su a chi consentiamo di starci attorno, e così per chi ogni giorno si confronta con l’informazione, la comunicazione, con chi deve avere necessariamente qualcosa da dire, e molto spesso, troppo poco da comunicare, diventa difficile tornare con la mente al 1° gennaio 20222 e poi ai giorni a seguire…
Ed allora dico no alla crono storia, alla cronaca, ma mi soffermo su sensazioni, su emozioni, gioie e dolori che questo 2022 hanno segnato e che rappresentano.
E scorrendo velocemente, ma con attenzione, le pagine del diario 2022, io mi fermo ad agosto: mi fermo a Davide!
E penso a lui, ai suoi genitori, a suo fratello, e il cuore è triste, e l’anima è arrabbiata, e penso a chi lo ha colpito, e la mente non accetta che si possa essere così colpevoli di non umanità.
La città che oggi vedo, e da qualche tempo ormai racconto, è una città divisa, tra rabbia, violenza e desiderio sempre più flebile di non essere questo!
Mi spiace constatare che il dolore non aiuta a migliorare, mi spiace constatare l’ipocrisia di “due pesi e due misure”, la presenza strumentale nelle circostanze di crisi dell’essere solidali e mai partecipi.
Abbiamo fame? Si ne abbiamo tanta.
Di lavoro, di dignità, ma anche di moralità.
Di coerenza.
Di responsabilità!
Responsabilità, basterebbe questa per essere diversi, per esserci!
Le crisi sono fisiologiche e spesso propedeutiche a rinascite, si attraversano, si affrontano, il buio per arrivare alla luce, per essere in grado e capaci di apprezzarla e non darla per scontata.
Ma nel nostro caso è davvero così, o piuttosto l’oscurità è fisiologica e propedeutica alla nostra incapacità di essere altro?
Sul finire dell’anno e con l’approssimarsi nel nuovo siamo portati a pensare ad una possibilità, ed allora per il nuovo anno, giorno dopo giorno, auguro a tutti di noi di cercare con pazienza, con costanza, con responsabilità in ogni istante, in ogni azione un’occasione, una possibilità….