“Si era pensato ad una città che voleva ripensarsi in un’ottica Smart, definizione molto in voga in questo periodo, comunque a dimensione d’uomo, di bambino, ecologista che guarda verso il blu del suo mare. Constatiamo, purtroppo, che di blu, in questo territorio, possiamo osservare solo le strisce disegnate sull’asfalto per delimitare i parcheggi a pagamento e che, paradossalmente, non richiamano neanche un approccio ambientalista visto che non è contemplata nessuna agevolazione, come avviene in altre città, per le auto elettriche ed ibride.

Riteniamo questa strana attenzione verso le persone che vivono questo territorio, sia come cittadini che come lavoratori, penalizzante, se non offensiva, in quanto questa azione, secondo noi indiscriminata, non tiene conto, nella loro distribuzione, delle aree coinvolte e di come queste ricadono sui singoli.

Le strisce blu hanno un peso economico forte verso chi lavora, verso chi si deve curare e verso chi ha un reddito familiare critico. Colpiscono in maniera indiscriminata le fasce deboli, si sommano ad una serie di tasse, tra le più alte della nazione, che già incidono sui redditi, già poveri di loro, famigliari. Sono una forma di tassazione indiretta che colpisce tutti in modo indiscriminato, il ricco ed il meno ricco o il povero. E’ la scelta che le destre al potere hanno sempre compiuto, tassare in maniera indistinta tutti, così da favorire i ricchi per i quali qualche centinaio di euro l’anno non significano nulla.

La visione mercantile che, nel caso di specie, ha l’obiettivo esclusivo di far cassa è l’unica visione che questa giunta comunale esprime. Dei servizi, di ricucire una città oramai sbrindellata, di aiutare chi meno ha non se ne parla e non si ha intenzione di farlo.

Noi cittadini crotonesi ci chiediamo come sia stato possibile che tutto ciò sia stato fatto senza un minimo confronto con la società civile ed economica della città e, per questo motivo ci attiveremo perché la discussione venga rilanciata per poter rappresentare le istanze dei cittadini ed una visione della città che si proietti in una dimensione inclusiva”.