Di seguito la nota della presidente della III Commissione consiliare Antonella Passalacqua.

Quando 14 consiglieri comunali mi hanno voluto onorare della loro fiducia indicandomi quale Presidente della terza commissione ed in quell’occasione non fui eletta per una questione meramente anagrafica, non c’erano le provinciali, quando, pochi mesi dopo 18 consiglieri comunali, firmarono un documento di sfiducia dell’ allora Presidente della III commissione, ed io fui indicata come possibile Presidente di tale organismo, neppure allora c’entravano le provinciali, oggi, dopo la catastrofe gestionale che è stata conseguenza di una presidenza totalmente scollegata dai propri doveri, non mi sembra straordinaria la circostanza di vedermi riconfermata la stima da parte dei due terzi del consiglio comunale e questo posso affermarlo in quanto al di là dei 16 voti che ho raccolto,
anche qualcun altro tra i consiglieri che non ha avuto modo di partecipare alla votazione, mi ha espresso e continua a manifestarmi la propria stima, nonché la sua personale disponibilità ad una fattiva collaborazione in quelli che saranno gli impegni futuri di una carica di estrema responsabilità.
La presidenza di una commissione consiliare che avrebbe dovuto interessarsi delle problematiche del sociale, in una città come Crotone, non è un pennacchio come qualcuno la intende.
La presidenza di una commissione che deve interessarsi di sanità in piena pandemia, in una Città che anche oggi piange la scomparsa di un nostro stimato concittadino non rappresenta un impegno che
può essere assunto a cuor leggero, piuttosto che in forza di valutazioni meramente numeriche, almeno io, non lo riterrei possibile e neppure eticamente accettabile. La mia modesta ma equanimemente
riconosciuta, storia personale e professionale, di impegno nel sociale, mi consente di sorvolare sulle offese di chi alla continua quanto insoddisfatta ricerca di affermazioni personali non sa far altro se non infangare.
Debbo peraltro rilevare con rammarico che la consigliera Venneri che si è inutilmente candidata a tutto ciò che le era possibile, non è nuova a simili uscite inconsulte che oramai sistematicamente avvengono ogni qualvolta la stessa incorre nell’ennesima severa bocciatura, pessime figure alle quali evidentemente pensa di poter rimediare con piazzate prive di fondamento che gli consentono però di apparire per lo spazio di un giorno. Bene farebbe, piuttosto, a riflettere sul discredito che sino ad oggi
ha ininterrottamente arrecato alla coalizione che gli ha consentito di venire eletta. Personalmente non ho nessun interesse a farmi coinvolgere in polemiche che denotano unicamente, da parte di chi le promuove, frustrazione e grande disponibilità di tempo.
Credo piuttosto che il tempo debba essere utilizzato per dare delle risposte ad una Città che tempo da perdere non ne ha e che soprattutto, comprensibilmente, non è più disposta a concedercene.