Sulle coste desolate del Mar Jonio, immersi nel silenzio tra i colori della macchia Mediterranea, è divenuto sempre più raro assistere a quel miracolo che avveniva tra i pescatori e il mare, un fenomeno che veniva indicato col il termine “Bollari”.
Una parola antica tradotta nel suono gutturale dei pescatori per annunciare l’avvistamento dei tonni a largo delle coste, un urlo di gioia a cui seguivano lanci e fragori di bombe in mare, una pratica illegale diffusa tra i pescatori dello Jonio al fine di ricavare più pesce possibile in poco tempo e sopperire ai lamenti dello stomaco. Lo spettacolo narra la contesa di mare tra due anziani pescatori e le vicissitudini di quella che fu la “Cecella”, il miglior peschereccio dello Jonio, negli anni del fascismo fino alle porte della seconda guerra mondiale. Tratto da racconti orali di anziani calabresi, “Bollari” è una storia di mare che si chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dal regime e dalla guerra.
“Il giovane ed ispirato Carlo Gallo che nella sua narrazione rigogliosa e misterica racchiude una storia di mare e di povertà… di uomini come sardine che sfidano il largo per conquistarsi il pane e la dignità.”
[REPUBBLICA – di Valentina De Simone]“Bollari: piccola perla di semplicità… Eccolo il miracolo, per cui tutti, dai bambini a terra in attesa a noi in teatro, si rimane inevitabilmente stregati.”
[TEATRO E CRITICA – di Viviana Raciti]“La narrazione di Gallo tra l’italiano dei fatti narrati e il significante bellissimo dialetto di quelli evocati è intensa e commovente, tutta tesa nella memoria dei piccoli e grandi avvenimenti di quei tempi, raccolti sul campo dai ricordi degli anziani, una narrazione dove anche i pesci hanno sentimenti.”
[HYSTRIO – di Mario Bianchi]