Di seguito la nota di Mario Galea.

Conclusa la fase del tesseramento, il Partito Democratico si avvia a celebrare i congressi regionale, provinciali e cittadini, in un quadro  di grave crisi della rappresentanza  politica.
In questa delicata fase, su sollecitazione di dirigenti, iscritti e simpatizzanti ho deciso di proporre la mia candidatura a Segretario Provinciale del Partito.
Le pesanti sconfitte  subite dal Partito nella provincia di Crotone, negli ultimi anni, sono state concomitanti ad una ingiustificata e ingiusta lunga fase commissariale preceduta da errori già nelle elezioni nella città capoluogo del 2016 per scelte sbagliate assunte lontano dal gruppo dirigente di Crotone.
Il Congresso potrà nell’attuale contesto rappresentare l’occasione fondamentale, per individuare ciò di cui il Partito – per lungo tempo abbandonato a se stesso – ha urgente bisogno, per tornare a svolgere l’importante ruolo sociale e politico svolto nel passato all’interno della nostra comunità.
Il Congresso, infatti, costituisce  il primo decisivo appuntamento, per analizzare le ragioni che ci hanno portato a questa difficile situazione, la quale grande sconforto ha comprensibilmente seminato in tanti  nostri iscritti e simpatizzanti.
Andando oltre ogni inutile ritualità, occorrerà, pertanto, adoperare, una volta per tutte, il linguaggio della verità e indicare le soluzioni fattibili, i mezzi concreti e le risorse umane necessarie, per uscire dall’attuale impasse.
Occorrerà, altresì, mettere al bando individualismi e personalismi e porre finalmente le basi per la formazione di una classe dirigente più consapevole delle proprie responsabilità e più unita e compatta.
Siamo di fronte ad una sfida, per la cui soluzione necessita l’apporto di più risorse umane.
Per la mia storia personale e per gli ideali nei quali ho sempre creduto, sento che anche a me spetta fare la mia parte e offrire un sia pur modesto contributo.
Sono anzi fermamente convinto che solo attraverso un rinnovato e motivato impegno di tutti, si potranno risollevare le sorti di una gloriosa forza politica come quella del PD, nel cui dna risultano iscritti valori come il pluralismo, la partecipazione e la cittadinanza attiva, lo spirito comunitario e la democrazia intesa non come parola astratta, ma come concreto esercizio di vita.
È mia intenzione rivolgermi nei giorni prossimi ai Circoli, di redigere con gli stessi un calendario di incontri, per costruire insieme un nuovo e più efficiente modello di Partito e per progettare la nostra futura azione politica per il benessere della nostra città e della nostra provincia.
Sono la complessità e il carattere inedito dei problemi che ci troviamo di fronte ad esigere un cambiamento profondo da parte del nostro Partito.
Ci troviamo ormai all’interno di una fase storica, nella quale non hanno più senso gli inutili e sterili riti di un tempo o le ormai obsolete diatribe tra una fazione e l’altra, come se i nostri avversari politici si trovassero fra noi stessi e non all’esterno.
Di fronte ai rigurgiti fascisti e razzisti della Destra, con cui abbiamo oggi a che fare, e alla palese inconsistenza degli odierni Movimenti civici, che s’ispirano a questo e a quel personaggio, c’è bisogno più che mai di un PD forte e coeso, capace di dare risposte anche al di fuori dell’ambito istituzionale.