Di seguito la nota di Valentina Galdieri su Antica Kroton, la rimodulazione dei fondi e i ritardi che danneggiano la città ed il suo patrimonio storico, artistico e identitario.

Novembre 2020 ancora si parla di Antica Kroton senza entrare nel merito. Il sindaco e l’assessore Via dicano chiaramente ai cittadini come vogliono rimodulare le risorse. Ad oggi sembra di assistere ad una pantomima in cui Comune e Soprintendenza appaiono in perfetta sintonia, l’uno pronto a dare il “bottino” e l’altro a riscuotere senza indugi. Ad oggi il Mibac non ha mostrato alcun interesse a portare avanti il progetto. 
I finanziamenti stanziati per Capocolonna, sono stati utilizzati? Perché il Comune vuole dare altri finanziamenti ad un ministero che non è capace di spendere quelli che ha? Perché oggi la Soprintendenza dichiara di voler mettere al primo posto la bonifica del Castello se  è da circa 2 anni che dice di avere il progetto pronto? E soprattutto perché ad oggi ancora i locali del Castello non contaminati, per come si evince dalla stessa relazione di chi ha elaborato ll piano della bonifica, non sono stati ancora aperti? Un anno fa ho lanciato l’allarme sui danni che questa prolungata chiusura del castello sta arrecando alla struttura dello stesso e soprattutto al patrimonio librario che è ostaggio di chi non vuole risolvere le cose. È stata avviata una indagine di archeologia preventiva sui due siti che competono al comune di Crotone, può la Soprintendenza cercare di relazionare su quanto è emerso? L’antica Kroton è un progetto che deve raccontare e soprattutto far vivere Kroton a noi cittadini e ad oggi mi sembra soltanto merce di scambio!
 È necessario un confronto con le associazioni culturali, i consiglieri comunali e con chi a quel progetto ha lavorato con passione e dedizione.
Tutto è perfettibile, ma non è possibile pensare che tutto ciò che è stato fatto sia sbagliato.