Venerdì 12 febbraio 2021, gli studenti della classe V^D del Liceo Classico “Pitagora” di Crotone, coordinati dalle Prof.sse Giovanna Ripolo e Anna Melillo e introdotti dalla Dirigente Scolastica la prof.ssa Annunziata Galizia e dal segretario dell’Associazione “Piccoli Maestri” Federico Cerminara che con la splendida iniziativa “Cento libri-leggere leggeri”sta portando i classici nelle scuole attraverso la voce di grandi scrittori, hanno avuto l’onore e il piacere di incontrare lo scrittore italiano Marco Balzano.ha presentato il romanzo neorealista “L’Agnese va a morire” di Renata Viganò. Una testimonianza storica, che l’autrice raccoglie, e che decide di collegare alle sue vicissitudini biografiche. Ciò che ha evidenziato lo scrittore è, però, il successo della letteratura della Resistenza, costituita da opere differenti per provenienza, caratteristiche tematiche e stilistiche e che ha saputo dar voce alle donne, al loro ruolo determinante durante conflitto in Italia e alla loro partecipazione. Nell’argomentazione si è ricollegato, infatti, al primo romanzo di Italo Calvino, “Il sentiero dei nidi di ragno”, pubblicato due anni dopo la fine della guerra, da cui emergono voglia di raccontare una dittatura violenta e al tempo stesso il desiderio di liberazione, che viene favorito dall’utilizzo della materia di scorcio, ossia quella tecnica che permette di guardare dall’alto ciò che accade al fine di trovare una prospettiva spiazzante. Così, Marco Balzano ha cercato di mostrarci un modo seducente di conoscere la storia rispetto a quello che ci viene proposto nei manuali in sé aridi, selettivi, i quali restituiscono solamente i nomi di chi ha tenuto in mano le leve del potere, di chi ha vinto piuttosto che dei vinti. Egli ha sottolineato come, al contrario, in questo, la letteratura riesca a dare diritto di cittadinanza a storie di vita e persone comuni. Proprio come lo era Renata Viganò, un talento straordinario tra la gente comune. Il termine resistere vuol dire etimologicamente “stare contro” ed oltre ad essere la parola che sta alla base del romanzo, è uno degli esempi più significativi per l’uso migliorativo che possiamo fare delle parole. Viviamo in un periodo in cui il significato di esse ci scivola via, nel quale le parole vengono degradate, ridotte. Per cui l’invito di Balzano è quello di far riemergere i vocaboli, di accentuarne la loro valenza e dimensione metaforica. Proprio come la Resistenza, che non ha solo arginato il nazi-fascismo ma, nel mentre, ha costruito l’attuale mondo democratico; un movimento costituito da una parola che indicava meno, ma che ha permesso di costruire un qualcosa di più.

Ciò che noi tutti dovremmo sapere è che “L’Agnese va a morire” di Renata Viganò non costituisce un semplice romanzo o una semplice testimonianza. Questo libro rappresenta la celebrazione del sacrificio delle donne, del coraggio e della determinazione che esse hanno avuto, durante la Resistenza, anche di fronte alla morte. Tale scritto è un invito, per tutti noi, a ricordare ogni singolo gesto rivolto alla creazione e alla difesa del bene più prezioso a cui un popolo può aspirare, la libertà. In conclusione, potremmo definire anche questo nostro incontro una forma di “resistenza”. La pandemia di SARS-Covid-19, ormai diffusasi in tutto il nostro paese, non ci ha permesso di incontrarci nella nostra Aula Magna, ma la tecnologia, a cui siamo ormai abituati, ci ha permesso di portare avanti ancora una volta la cultura, la storia e il loro inestimabile valore.